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Seal of Excellence. Nuovi progetti coordinati da unibz

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Seal of Excellence. Nuovi progetti coordinati da unibz

Quattro progetti di ricerca hanno recentemente ricevuto il “Seal of Excellence” da parte della provincia di Bolzano. Tutti i quattro saranno realizzati all’interno di unibz.

L'Alto Adige punta sulla ricerca d’eccellenza e finanzia quattro nuovi progetti Seal of Excellence. Nei giorni scorsi, la Ripartizione innovazione, ricerca, università e musei ha approvato i primi tre, mentre l’ok per un quarto progetto arriverà nei prossimi mesi. Dal febbraio 2019 il programma Seal of Excellence consente alla Provincia di finanziare progetti che la Commissione UE abbia valutato come progetti d’eccellenza ma che non è riuscita a sostenere finanziariamente per motivi di bilancio. Da febbraio 2020 è possibile finanziare non solo i progetti svolti in Alto Adige, ma anche quelli svolti altrove in Italia e in Europa, e che vengono trasferiti a un ente di ricerca della provincia di Bolzano. Con i quattri progetti sostenuti con 500.000 euro e coordinati da unibz, il numero dei progetti finanziati dalla Provincia autonoma arriva a 12 (per un finanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro).

Industrial Engineering and Automation: Il progetto del gruppo di ricerca IEA (Industrial Engineering and Automation) della Facoltà di Scienze e Tecnologie ha l’obiettivo di sviluppare un metodo multi-scala per la modellazione real-time dell’usura grazie al metodo cosiddetto Bridging Domain (BDM). L’applicazione del metodo proposto per la modellazione dell’usura permetterà una migliore comprensione fisica del fenomeno e potrà essere usato per ottimizzare il comportamento tribologico – ovvero relativo ad attrito, lubrificazione ed usura – dei sistemi industriali. L'usura è un meccanismo di cedimento che coinvolge tutti gli elementi meccanici e può comportare una riduzione della durata del sistema, oltre a un aumento dei costi di manutenzione. Per questo risulta fondamentale avere a disposizione degli strumenti ingegneristici che consentano di prevedere l’usura a livello teorico e progettuale.

Questo progetto ha ottenuto il Seal of Excellence dalla Commissione europea e ospiterà un ricercatore iraniano nel gruppo di ricerca IEA. Il supervisore Franco Concli e il ricercatore Mohammed Silani hanno avviato varie collaborazioni industriali internazionali in ambito tribologico, tema su cui Concli ha appena ricevuto un riconoscimento dal WMMES (World Symposium on Mechanical – Materials Engineering & Science).

Il progetto Modern Byzantiums utilizzerà le più recenti tecnologie per il digital heritage allo scopo di indagare come l’architettura bizantina sia stata studiata, percepita e reinterpretata in Francia e Italia dagli inizi dell’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, analizzando il rapporto dei due Paesi con il proprio patrimonio storico e gli usi dell’appropriazione culturale per ragioni politiche, religiose, e culturali.
Il progetto del ricercatore Francesco Lovino, sotto la supervisione del prof. Alessandro Luigini, coniuga l’analisi storico-artistica con l’uso di tecnologie digitali per la ricerca umanistica, come la digitalizzazione dei monumenti tramite il rilievo fotogrammetrico con droni e le scansioni con laser scanner 3D. La ricerca consentirà al laboratorio di tecnologie digitali per l’educazione al patrimonio della Facoltà di Scienze della Formazione di applicare le proprie metodologie per lo studio del patrimonio storico artistico in ulteriori contesti, verificandone la validità.

Populismo, migrazione e genere sono temi cruciali della contemporaneità. Nel progetto The development of sexual populism in Hungary in the context of the refugee crisis (SEPO) viene esaminata la connessione tra genere, sessualità e populismo in Ungheria, nel contesto dell'attuale crisi dei rifugiati. L'Ungheria è stata scelta come caso studio a causa delle posizioni populiste assunte dal suo governo. Il progetto prende in esame i contenuti creati dagli utenti sui social media, più precisamente su Facebook.
La ricercatrice Petra Andits, sotto la supervisione della prof.ssa Dorothy Zinn, offrirà non solo un’occasione significativa di collaborazione per gli studiosi di immigrazione e società multiculturale alla Facoltà di Scienze della Formazione, ma rafforzerà la ricerca sul populismo svolta alla Facoltà di Economia. I ricercatori di unibz potranno beneficiare in modo trasversale dalle metodologie innovative di ricerca online impiegate nel progetto.

L’ultimo progetto - Habitat. Verso un approccio ecologico e interdisciplinare del paesaggio urbano - prenderà il via nel 2022. “Habitat” focalizzerà i propri sforzi di ricerca sulle sfide ambientali delle città, Il discorso architettonico sull’Habitat anticipa ogni pensiero ecologico fin dal dopoguerra e le ricerca in questo ambito ci permettono di decifrare e comprendere il paesaggio urbano contemporaneo. Grazie a questo progetto del ricercatore Leonardo Zuccaro Marchi (supervisore prof. Daniele Ietri), unibz intensificherà la ricerca sugli urban studies e aprirà nuove relazioni con centri di ricerca sull’Habitat e università internazionali. Lo scopo? Approfondire il tema dell’habitat all’incrocio tra diverse discipline: dall’architettura alla geografia, dall’economia urbana alla pianificazione territoriale.

foto: unsplash_hans reniers

(gs/vic/az)