Diplorama! In mostra le tesi di laurea della Facoltà di Design e Arti
Disperazione e apatia non servono. Contro le crisi che minacciano la Terra – guerre, crisi climatica, sociale, economica – servono le armi della ragione e della volontà. È necessario andare alla ricerca di soluzioni come rimarca Gianluca Camillini, ricercatore e curatore della mostra dei lavori di tesi degli studenti e studentesse della Facoltà di Design e Arti. “Per questa edizione di Diplorama! abbiamo deciso di stravolgere il significato originale dell’acronimo S.O.S., trasformando la sua accezione di resa condiscendente in un messaggio che risultasse positivo e motivante”, afferma Camillini.
“I laureati che espongono a Diplorama! immaginano un futuro sostenibile, inclusivo ed equo e sono determinati a renderlo realtà. Le tesi in mostra sono una testimonianza della loro resilienza e della loro passione per i rispettivi campi ma non si tratta di una semplice fine, bensì di un nuovo e promettente inizio. I laureati presentati in questo catalogo sono pronti a esercitare un impatto significativo sul mondo”, aggiunge il preside della Facoltà, prof. Nitzan Cohen.
Un contributo di grande pregio all’iniziativa arriva da Alice Rawsthorn, una delle più importanti critiche del Design sul panorama mondiale e co-fondatrice della piattaforma Design Emergency. Rawsthorn ha redatto l’introduzione al catalogo della mostra. “Il design e l’arte non sono certo una cura miracolosa per nessuna di queste minacce, ma, se usate con sensibilità e responsabilmente, costituiscono degli strumenti potenti per aiutarci a individuarle”, spiega la critica inglese, “I designer di tutto il mondo lo hanno dimostrato durante la pandemia del Covid-19 progettando strumenti drammaticamente necessari, programmi informatici nonché sistemi di collaudo, e la comunità di designer dell’Ucraina è stata altrettanto brava nella sua risposta all’atroce guerra di Putin. Significativamente, una nuova generazione di designer caratterizzati da una consapevolezza sociale ed ecologica ha consacrato le proprie capacità e il proprio sapere all’individuazione delle crisi che affrontiamo, complesse e interdisciplinari”.
I progetti in mostra
Tra i progetti in mostra in questa terza edizione della mostra dei lavori di tesi della Facoltà di Design e Arti, spicca “Via Buonarroti”, dello studente Pietro Coda (supervisionato da Gianluca Camillini ed Elisabetta Rattalino). Si tratta di un progetto editoriale che racconta la storia dello sviluppo urbano di Milano dal Novecento ad oggi, a partire dalla microstoria della casa della famiglia di Pietro Coda, in via Buonarroti. La documentazione mostra le trasformazioni avvenute in oltre un secolo di storia della città e dei suoi abitanti. Via Buonarroti è un racconto corale dedicato alla storia di una villa di campagna ottocentesca diventata un condominio nel centro di Milano, e delle vite che l’hanno attraversata.
“Reset - Posti a sedere comuni all’aperto per la generazione Z” è il titolo dell’elaborato di Marcel Falter Vidal (relatori Camilo Ayala García e Roberto Gigliotti) il cui risultato è un set di arredo dinamico e modulare per spazi collettivi all’aperto che faciliti la socializzazione tra gli utenti della Generazione Z (nati tra il 1996 e il 2012).
“BASTO. A modular cane for a transforming age” di Davide Anton Dell’Anna (relatori Klaus Hackl e Camilo Ayala Garcia) è un bastone progettato cercando di soddisfare le mutevoli esigenze di una persona che invecchia. Ciò che lo contraddistingue è sia la sua forza nell’adattarsi al cambiamento, grazie alla sua pratica modularità, che un apprezzabile distacco estetico e ideale dai canonici bastoni da passeggio ancorati a una concezione di società e necessità lontana dalla nostra.
Ilaria Fauri Taddei è l’autrice di “Dentro” (relatori: Gianluca Camillini e Pietro Corraini), un progetto editoriale che si propone di far luce sui problemi della vita detentiva nelle carceri italiane. Attraverso una narrazione frammentata, in forma di fumetto, il progetto ricostruisce la storia immaginaria di tre detenuti. Le loro differenti vite private ed esperienze carcerarie diventano un espediente per toccare vari problemi che affliggono le prigioni italiane. Un tema a cui è dato particolare rilievo è quello della privazione affettiva, intrinseca di ogni pena, che è causa di dolore non solo nelle persone condannate ma anche in chi, da fuori, continua a star loro vicino.
Il progetto “Rotte mediterranee: itinerari di migrazione verso l’Italia” di Francesco Ferretti (relatori Gianluca Seta ed Elisabetta Rattalino) tematizza le difficili odissee moderne attraverso il Mediterraneo al di là delle mezze verità e delle narrazioni a sfondo politico. Vengono presentate dieci rotte percorse più frequentemente dai migranti arrivati in Italia tra gennaio 2021 e ottobre 2023.
L'inaugurazione
Diplorama! la mostra dei lavori realizzati dai laureati e dalle laureate della Facoltà aprirà le porte venerdì 17 alle ore 18 e continuerà sabato 18 novembre dalle 11 alle 17 nel campus di Bolzano. Tutte le persone interessate possono visitare la mostra e discutere con i creatori e le creatrici.
(zil)