Automotive: rafforzare le competenze di domani
Sostenere le riforme nel settore dell’istruzione e della formazione professionale e sviluppare abilità e competenze che soddisfino i requisiti di un’economia digitale, innovativa, inclusiva e sostenibile, in linea con il Green Deal europeo e la nuova strategia Industria 5.0 e PMI. A questo scopo, in tutta l’UE sono stati avviati i cosiddetti Centri di Eccellenza Professionale (CoVE). Queste cooperazioni tra istituti di ricerca e di istruzione e agenzie per l’innovazione di diversi paesi, finanziate dai fondi Erasmus+, puntano a consentire agli istituti di formazione professionale di adattare la loro offerta in un’area prioritaria di loro scelta alle future esigenze economiche e sociali.
La Facoltà di Ingegneria, insieme a 15 partner provenienti da Austria, Italia, Spagna e Grecia, ha scelto l’area della mobilità. EE4M - Engineering Excellence for the Mobility Value Chain è il nome del centro, lanciato ufficialmente di recente con un incontro dei partner di progetto all’Università austriaca di Leoben. Nel corso dei prossimi quattro anni, le istituzioni partecipanti – appartenenti ai settori della ricerca, dell’economia e dell’istruzione – studieranno come cambierà la catena del valore nel settore automobilistico in vista della duplice trasformazione nel settore digitale e in quello ecologico e svilupperanno offerte formative per le nuove competenze necessarie a questo scopo. I 14 partner di progetto includono rinomate università austriache come la TU Graz e l’Università di Leoben, ma anche importanti attori del settore automobilistico, come Volkswagen.
In Alto Adige, oltre alla Facoltà di Ingegneria con il docente di Produzione Sostenibile, prof. Erwin Rauch (Smart Mini Factory e NOI Techpark Brunico), sono coinvolti nel progetto il NOI Techpark, Fraunhofer Italia e due istituti tecnici superiori (TFO Max Valier, di Bolzano, e TFO di Brunico). “Nella prima fase, l’obiettivo è quello di analizzare quali competenze generali e specifiche in futuro saranno sempre più richieste a lavoratori qualificati e giovani talenti nella catena del valore del settore automobilistico: dall’estrazione delle materie prime, alla produzione di componenti, all’assemblaggio dei veicoli fino al loro riciclaggio”, spiega il Rauch. A tal fine, un’ampia varietà di stakeholder locali - dalle aziende aderenti alla rete Automotive Excellence Südtirol AES ad altre aziende e associazioni - verrà coinvolta attraverso questionari ma anche workshop e focus group.
Sulla base dei risultati ottenuti, il passo successivo sarà quello di sviluppare programmi e contenuti per offerte speciali di formazione continua per alunni, studenti e lavoratori qualificati e di testarli in una fase pilota. “Nel corso del processo, esamineremo anche come integrare al meglio questi contenuti nell’insegnamento delle scuole e dell’università e cercheremo di capire cosa possiamo offrire in più a insegnanti e docenti per supportarli nella trasmissione delle competenze”, aggiunge il prof. di unibz. Secondo Rauch, tuttavia, l’iniziativa dell’UE non apporta solamente preziosi stimoli che nascono grazie alla cooperazione tra partner locali e internazionali. Grazie a una disponibilità di 1,1 milioni di euro per i partner altoatesini, l’iniziativa consente anche di aggiornare tecnologicamente i laboratori e le officine, soprattutto delle scuole partecipanti. “In questo modo, l’istruzione può muoversi sempre più nella direzione di una produzione intelligente e sostenibile non solo in università, ma già nelle scuole secondarie, dove le competenze nell’area della digitalizzazione e delle green skills possono essere promosse in modo specifico grazie ad attrezzature al passo coi tempi”, conclude Rauch.
(zil)