
La violenza dietro allo schermo
Il cyberbullismo è un fenomeno definito come aggressione relazionale o indiretta, che mira ad infliggere danni diretti o indiretti a persone attraverso contatti mediati dalle tecnologie digitali. Diversamente dal bullismo tradizionale, in cui la vittima può allontanarsi fisicamente ed estraniarsi, almeno temporaneamente, dal problema e dal suo carnefice, nel cyberbullismo la vittima può continuare a ricevere minacce e insulti, ovunque e in qualsiasi momento, anche da persone di cui non conosce l’identità e coinvolgendo un pubblico vastissimo. Che effetti provoca questo genere di violenza sulle vittime? Quali gli strumenti di contrasto più efficaci? Quali le dimensioni del fenomeno? Ne parliamo con la prof.ssa Antonella Brighi, psicologa e docente di Psicologia dello sviluppo dell’infanzia, alla Facoltà di Scienze della Formazione. Brighi è responsabile scientifico di diversi progetti di ricerca europei sul bullismo e il cyberbullismo nel contesto scolastico e negli Istituti Penali Minorili. È fondatrice e direttrice del Joint Research Laboratory “Student Wellbeing and Prevention of violence” (SWAP-IT), Centro di ricerca internazionale che coinvolge l’Università di Bolzano, l’Università di Bologna e la Flinders University di Adelaide (Australia).