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Freie Universität Bozen

partecipanti al seminario
© unibz / Alessandra Piccoli

CC Cooperatives

Donne e transizione eco-sociale: prospettive e sfide

Il seminario, organizzato con "Donne in Cooperazione" il 14.11 e 15.11 a Bressanone e Trento, ha esplorato il ruolo delle donne nei processi di cambiamento verso modelli più sostenibili.

Per due giornate, accademia, imprese e cooperazione si sono confrontate sui temi della transizione energetica e agroecologica, con un obiettivo comune: ripensare le relazioni di potere e i paradigmi di sviluppo alla luce delle sfide eco-sociali.

Transizione energetica: un processo politico

Giada Coleandro ha aperto i lavori ricordando che la transizione non è solo una questione tecnica, ma profondamente politica: «il genere opera come dispositivo di oppressione», ha affermato, invitando a superare la visione tecno-ottimista che continua a sostenere il sistema fossile. Le dimensioni di un sistema energetico femminista — come delineate da Bell, Daggett e Labuski — includono democrazia, decrescita, trasparenza socio-ecologica e tecnologie consapevoli della loro non neutralità, capaci di generare relazioni di potere più eque.
Cloe Mirenda ha ribadito che «il potere è ancora una questione maschile», mentre Sara Capuzzo ha invitato a «pensare che le cose possano essere diverse», condizione necessaria per immaginare alternative reali.

Agroecologia: tra collasso e speranza

Nel pomeriggio l’attenzione si è spostata sull’agroecologia. Allison Loconto ha parlato di collasso e speranza nell’Antropocene, sottolineando l’urgenza di innovazioni relazionali e del riconoscimento dei saperi locali e indigeni. L’agroecologia è emersa come un linguaggio per dialogare con la natura, più che un semplice insieme di tecniche.
Alessandra Corrado ha evidenziato che «la transizione è giusta solo se garantisce i mezzi di sussistenza», mentre interventi come quello di Miriam Zenorini hanno portato esempi concreti di agricoltura sociale, dove il lavoro è vissuto come vocazione più che come fatica.

Cooperazione e coraggio nella transizione

La tavola rotonda di Trento ha aperto la riflessione sul ruolo della cooperazione nella transizione eco-sociale. Natalia Magnani ha presentato dati che mostrano come la preoccupazione per i costi della decarbonizzazione tenda a dissolversi all’interno delle comunità energetiche, dove rischi e conoscenze vengono condivisi. Allo stesso tempo ha ricordato che «la cooperazione deve tornare ad essere prefigurativa e coraggiosa».
Sara Capuzzo ha sottolineato che «il driver della cooperazione è potentissimo, perché la finalità non è il profitto ma il bene collettivo». Tra le criticità emerse, il rischio di false transizioni, come i parchi agrivoltaici, e la necessità di affrontare l’Antropocene con sguardi non antropocentrici.

Guardare al futuro con uno sguardo femminile

Il seminario ha mostrato come energia e agricoltura non siano ambiti concorrenti, ma alleati strategici per una “liberazione radicale” che metta in relazione produzione e riproduzione. La prospettiva femminile — con la sua attenzione alla cura, alla giustizia e alla diversità — emerge come chiave per immaginare futuri sostenibili.
Come ricordato in chiusura, «dobbiamo imparare a pensare come le piante e lavorare per passione».

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